Sono state illustrate le attività avviate dal Centro dei Lucani nel Mondo " Nino Calice" , la Regione Basilicata e la Commissione regionale dei Lucani nel mondo, con il supporto tecnico scientifico di Anci Basilicata.
Una serie di iniziative di promozione e valorizzazione del Museo dell'Emigrazione Lucana, nel Castello di Lagopesole e nei Comuni, dai seminari di studio sui personaggi museali alla realizzazione dell'albero genealogico degli emigranti lucani.
Le ha rese note il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico "Centro Lucani nel Mondo "Nino Calice", Luigi Scaglione, nell’ambito della conferenza stampa , di oggialla presenza del Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Francesco Mollica, dell’Anci Basilicata, Salvatore Adduce e del dirigente dell’Ufficio Sistemi Culturali e Turistici. Cooperazione internazionale della Regione Basilicata, Patrizia Minardi.
“Finalmente – ha detto Scaglione – diversi organismi e diverse associazioni parlano una sola voce. Una preziosa sinergia per mettere in campo azioni e iniziative tese alla conoscenza del vasto fenomeno della emigrazione che dal 1870 al 1950 ha interessato la Basilicata. In quegli anni partirono circa 750 mila emigranti e di questi solo un terzo è rientrato nella terra di origine. Attraverso la costruzione dell’albo genealogico e il racconto dei protagonisti – ha spiegato il coordinatore del Centro Lucani nel mondo “Nino Calice” – si può cercare di ricostruire il flusso migratorio lucano”. Scaglione ha poi posto l’accento sul dialogo avviato con le scuole per consentire ai giovani di approfondire le cause e le motivazioni soggettive dell’esodo, la formazione e la direzione dei flussi, l’insediamento nelle aree di destinazione, ma soprattutto per accogliere il patrimonio e il valore dei lucani sparsi per il mondo e farne tesoro. “Il Museo dell’emigrazione – ha poi aggiunto – si inserisce anche nei percorsi turistici. Ne sono testimonianza le visite prenotate da parte di gruppi provenienti dall’Argentina, Uruguay, Paraguay e Australia”.
Tre i prossimi seminari di studio organizzati in sinergia con l’Anci Basilicata: “Pietro Cristiano, da San Fele al Belgio” che si svolgerà il 1 agosto, alle ore 16,00, presso la Parrocchia Santa Maria di Monte Pierno a San Fele; “Felicia Muscio, da Oppido al Cile”, il 4 agosto, alle ore 18.30, a Oppido Lucano (Largo San Giuseppe); “Thomas Di Taranto, le sue opere” il 9 agosto, alle ore 19.00, presso l’Abbazia di San Michele a Montescaglioso.
“Recuperare il protagonismo dei Comuni e consentire alle singole comunità di riappropriarsi della propria storia”. Lo ha detto il presidente dell’Anci Basilicata, Salvatore Adduce che si è detto felice della collaborazione con il Centro “Nino Calice”, la Regione Basilicata e la Commissione regionale Lucani nel mondo tesa a valorizzare i saperi, agevolare il dialogo e incentivare il merito.
Patrizia Minardi, dirigente dell’ufficio Sistemi culturali e turistici. Cooperazione internazionale della Regione Basilicata ha parlato di un rapporto virtuoso, quello tra Giunta e Consiglio regionale, che mette in campo un’operazione culturale e di fruizione turistica interessante grazie anche all’impegno di esperti dell’università e archivisti “che sono riusciti a svelare storie e a recuperare la memoria dalle carte polverose degli archivi comunali”.
“Sono contento che il lavoro avviato anni fa sull’emigrazione veda oggi la realizzazione di questa pregevole iniziativa realizzata con il patrocinio dell’Anci Basilicata”. Così, a conclusione della conferenza stampa, il presidente del Consiglio regionale Francesco Mollica che ha sottolineato come “il ricordo non cancella la memoria ma fa rivivere il ricordo e ne rafforza i rapporti con i nostri emigrati al di là del tempo e dello spazio”.
“Il museo dell’emigrazione – ha continuato Mollica – rappresenta infatti una testimonianza viva delle vicende di numerosi emigranti lucani che rappresentavano una risorsa per il Paese, portatori inoltre di arricchimento valoriale. Esso rappresenta il mezzo giusto in grado di offrire attraverso strumenti multimediali, un viaggio nelle vicende anche umane degli emigranti lucani fino alla metà del XX secolo. Un viaggio emozionale, quello nella struttura espositiva lucana, che consente al visitatore di conoscere e immedesimarsi nelle storie di figure emblematiche dell’emigrazione lucana e che, con la loro tenacia, competenza e dedizione lavorano e plasmano ogni luogo del mondo dove risiedono insegnando i mestieri più umili ma anche quelli più facoltosi”. “Oggi come ieri continuano ad esserci nuove migrazioni – ha proseguito il Presidente. C’è chi come allora parte in cerca di lavoro ma c’è anche chi lascia il Paese perché vuole cimentarsi nel mondo globale. È necessario allora mettere in campo iniziative per frenare questo flusso migratorio ed incentivare il ritorno anche se solo come turismo. Lo studio sull’albero genealogico – ha aggiunto – risulta utile per la conoscenza”. Il Presidente ha poi concluso “si viaggia da solisti ma stiamo diventando un’orchestra. Chi dirige ha il compito di mettere insieme i vari musicisti per dare vita ad una nuova sinfonia”.
Presenti alla conferenza stampa anche il dirigente generale del Consiglio regionale Domenico Tripaldi, il sindaco di San Fele Donato Sperduto e l’assessora alla Cultura del Comune di Montescaglioso, Maria Scaramuzzo.
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