PIETRO CRISTIANO | SAN FELE

Il personaggio museale di San Fele si chiama Pietro Cristiano, emigrato in Belgio. Nasce a San Fele il 22 agosto 1924, figlio di Antonio e Incoronata Schiarillo.

Giovanissimo, vive le difficoltà della Basilicata al tempo di guerra e quelle del secondo dopoguerra. E’ un periodo di ristrettezze e si adatta a fare molti mestieri. Pietro si sposa con una ragazza del paese, Vita Maria Santarsiero, di tre anni più giovane di lui, e ha un primo figlio, Antonio, che nasce nel 1948.

E’ con la nascita del secondo figlio, Leonardo, nato nel 1951, e con la crescente difficoltà a sbarcare il lunario con una famiglia che si allarga, che Pietro prende la sua decisione: emigra. 

Accetta il contratto come minatore in Belgio nell’ambito dell’accordo italo-belga che garantisce l’invio di 50.000 italiani in contingenti di 2.000 persone al mese. E’ un accordo “braccia contro carbone”: a fronte della forza lavoro, il Belgio si impegna a fornire all’Italia carbone a prezzo agevolato.

Il viaggio in treno porta Pietro alla sua destinazione: Beringen Mijn, la Miniera di Beringen. Le condizioni sono durissime: si vive nelle baracche costruite dai tedeschi per i lager e da queste si scende nelle viscere della terra, fino a 700 o a 1000 metri di profondità, seguendo i filoni del carbone. 

E’ un lavoro durissimo, soprattutto per chi, come Pietro, nato contadino, è abituato a vivere all’aria aperta. Infilarsi in gallerie, a volte alte si è no un metro, dove si procede in ginocchio o strisciando, con la polvere di carbone che impasta la bocca e prende i polmoni, con il volto annerito, è come andare all’inferno. E molti non resistono, strappano il contratto e tornano a casa. 

Quando Pietro arriva, queste condizioni drammatiche, che duravano dal 1946, sono oggetto di contestazione. I minatori si stanno organizzando per difendere i loro diritti, fanno assemblee, iniziano gli scioperi. Pietro Cristiano aderisce convintamente: mentre è un lavoratore volenteroso e scrupoloso, diviene delegato sindacale, poi addetto alla sicurezza e con il tempo corrispondente dal Belgio dell’INCA-CGIL, poi membro del COMITES (Comitato degli Italiani all’Estero).

Nel 1952 nasce il terzo figlio di Pietro, Giustino e l’anno successivo, la famiglia Cristiano riesce a trasferirsi a Beringen, iniziando una nuova vita in Belgio. Ma l’atteggiamento di Pietro Cristiano non cambia: come si occupa della famiglia, promuove solidarietà in miniera, nel movimento sindacale e viene incontro ai bisogni dei compaesani che arrivano in Belgio, arrivando a ospitare intere famiglie in casa sua fino a quando non trovano sistemazione.

Dopo 25 anni e un mese in miniera, Pietro Cristiano va in pensione. Ma resta a Beringen con la famiglia e continua la sua vita associativa, come punto di riferimento per tutti gli italiani e i lucani del Belgio.

Il 22 dicembre 2010, due anni dopo la morte della moglie Vita Maria, Pietro Cristiano si spegne all’età di 86 anni.

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