Giuseppe Michele Stella nasce a Muro Lucano il 13 giugno del 1877.
Di buona famiglia, viene mandato a Napoli a studiare al liceo. A 18 anni, invece di proseguire per l’università, si imbarca per l’America, passando per Ellis Island, per raggiungere il fratello maggiore, Antonio, affermatosi come medico.
Sulle orme del fratello s’iscrive alle facoltà di Medicina e poi a Farmacia, sempre a New York. Ma non tarda a rendersi conto che la propria vocazione è un’altra: l’arte figurativa. Studia con artisti importanti, come William Merritt Chase o Robert Henry, che lo introduce alla rappresentazione della vita quotidiana dei quartieri più poveri di New York.
A partire dal 1905, Stella inizia a pubblicare i suoi disegni sulla condizione difficile degli immigrati. Nel 1906, il suo dipinto The Old Man (“Il vecchio”) viene esposto nella Society of American Artists di New York e due anni dopo a Pittsburgh, a illustrare i quartieri industriali.
Ma Stella ha nostalgia della sua origine e, nel 1909, torna in Italia, a Muro Lucano. Ma ormai la Basilicata è troppo stretta per un artista alla ricerca di nuove forme espressive. Inizia un tour europeo che lo porta a Parigi, dove resta impressionato dall’arte dei Futuristi italiani come Boccioni, Carrà e Severini.
Da artista viene introdotto nel salotto di Gertrude Stein, dove ha modo di conoscere Matiss, Picasso, Modigliani. Torna negli States solo nel 1913, mentre l’Europa è alla vigilia della guerra. Espone con altri pittori europei, il suo “Battle of lights”, fortemente influenzato dal Futurismo.
Partecipa al New York Dada con Duchamp, Picabia, Man Ray. Tra il 1917 e il 1918 dipinge “Il ponte di Brooklyn” che, negli anni, sarà uno dei suoi soggetti preferiti. Epico, invece, è il suo “Voice of the City of New York”, quasi un politico futurista, ode alla metropoli.
Nel 1923, Joseph Stella prende la cittadinanza americana. Pittore ormai affermato, nel clima effervescente degli USA del tempo, Stella torna spesso in Europa, ad alimentare la sua vena artistica.
Esponente degli Independent Artists, sperimenta cubismo, simbolismo, surrealismo, dadaismo e astrattismo. Nel 1934 si stabilisce, con la moglie Mary French, nel quartiere del Bronx. Nel 1942 comincia a manifestare problemi cardiaci che presto lo confinano a letto, in un riposo stretto. Iniziano così gli ultimi, difficili anni, segnati dalla malattia. Un infarto lo stronca il 5 novembre del 1946.
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